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🇮🇱 Intervista con Ami Ayalon: ex capo dello Shin Bet, sostenitore della soluzione dei 2 Stati

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In un'avvincente intervista con Ami Ayalon, l'ex capo dei servizi segreti israeliani, Shin Bet, ha chiesto a Israele di rilasciare Marwan Barghouti, una figura palestinese di spicco che sconta una condanna all'ergastolo dal 2002. Ayalon è uno dei rari alti funzionari israeliani che sostengono la una soluzione a due Stati, sottolineando il legame fondamentale tra la speranza palestinese e la sicurezza israeliana.

Parlando al The Guardian, Ayalon ha delineato l’equazione per una sicurezza duratura, affermando: “Noi israeliani avremo sicurezza solo quando loro, I palestinesi, avrà speranza. Questa è l'equazione. Per dire lo stesso in linguaggio militare: non puoi scoraggiare nessuno, una persona o un gruppo, se crede di non avere nulla da perdere."

Ayalon ha espresso l'opinione che alcuni israeliani non accettano il concetto di un'identità palestinese distinta. Ha spiegato: “Li vediamo come persone, non ‘un popolo’, una nazione. Non possiamo accettare [l’idea di un popolo palestinese] perché, se lo facessimo, creerebbe un enorme ostacolo al concetto di Stato di Israele”. Tuttavia, ha sostenuto che questa mentalità e la conseguente occupazione non fanno altro che generare violenza, affermando: “soffriremo violenza a causa dell’occupazione. L’occupazione non ci porterà sicurezza; ci ha portato violenza e morte”.

La posizione non convenzionale di Ayalon include un appello per il rilascio di Marwan Barghouti, incarcerato dal 2002, che sta scontando una condanna all’ergastolo per omicidio dopo aver guidato la seconda intifada. Ayalon crede che Barghouti sia la chiave per il progresso, affermando: “Guarda i sondaggi palestinesi. È l’unico leader che può condurre i palestinesi verso uno Stato accanto a Israele. Innanzitutto perché crede nel concetto dei due Stati, e in secondo luogo perché ha conquistato la sua legittimità sedendosi nelle nostre carceri”.

Secondo Ayalon, il sostegno a Barghouti riflette un sentimento più ampio tra i palestinesi. Ha sostenuto che il sostegno a gruppi come Hamas non è radicato nell'entusiasmo ideologico, ma nella percezione che queste fazioni combattano effettivamente per uno stato palestinese. Ayalon ha criticato l'approccio non violento adottato dalla fazione Fatah, che guida la west Bank, affermando che è stato screditato dal suo fallimento nel realizzare uno Stato palestinese, cosa che ritiene pericolosa sia per gli israeliani che per i palestinesi.

In contrasto con la posizione attuale, Ayalon ha definito “odio” l’alternativa guidata da Benjamin Netanyahu e sostenuta dalla maggioranza dell’opinione pubblica israeliana. Ha sottolineato che l’odio non è un piano o una politica praticabile. Ayalon ha respinto l’idea di una soluzione militare, affermando: “Non è possibile distruggere l’ideologia con l’uso del potere militare. A volte sarà radicato più profondamente se ci provi. Questo è esattamente ciò che vediamo oggi. Oggi il 75% dei palestinesi sostiene Hamas. Prima della guerra era inferiore al 50%”.

L’intervista di Ami Ayalon fornisce una prospettiva stimolante, sfidando le narrazioni convenzionali e sollecitando una rivalutazione dell’approccio di Israele nei confronti della questione palestinese.

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